Fare le classifiche mi diverte molto meno che vent’anni fa, figurarsi leggere quelle degli altri. Poi, però, penso che le classifiche che si fanno oggi tra vent’anni saranno un documento del gusto di un’epoca. Dopo tutto ai canoni letterari attribuiamo molta importanza, come radiografia e sintomatologia della cultura e del gusto di un certo periodo (vedi anche il recente Critica e critici di Cesare Segre): e quindi perché non dovrebbe valere per il cinema? Ecco perché non mi sono tirato indietro quando Sight & Sound ha fatto l’onore di interpellarmi (con altri italiani che vanno da Paolo Mereghetti a Sergio Germani, da Carlo Chatrian a Giulio Bursi, da Adriano Aprà a Francesco Pitassio; chissà perché mancano però enrico ghezzi, Gianni Amelio e Nanni Moretti) per il World Poll che istituisce ogni dieci anni.