Festival Scope è una piattaforma Internet destinata ai professionisti del cinema che permette di visionare online la programmazione dei principali festival del mondo. Se non siete mai stati al Cinema du Réel o a IndieLisboa e avete perso le ultime edizioni dei Festival di Venezia, Cannes e Berlino ecco il luogo ideale dove recuperare le visioni perdute.
Ma l’obiettivo del servizio è anche creare un circolo virtuoso all’interno dell’industria, per permettere a certi film di uscire dal loro paese e trovare maggiore visibilità presso distributori, programmatori di festival, programmatori tv, critici cinematografici…
Abbiamo intervistato il fondatore di Festival Scope Alessandro Raja.
Com’è nata l’idea di un sito che programma in streaming i film dei Festival? Queste manifestazioni non rappresentano una delle poche occasioni in cui è ancora necessario spostarsi da casa (e dalla privatezza del proprio schermo) per vedere un film?
Venendo da alcuni anni di esperienza nel settore delle vendite internazionali dei film, ci siamo resi conto del momento assai difficile per numerosi film d’autore che faticano a trovare opportunità di distribuzione al di là della vetrina festivaliera. Fino ad oggi, i professionisti che non avevano avuto la possibilità di vedere un film nel corso di un festival dovevano richiedere un DVD agli aventi diritti, e dunque tutto il processo di acquisizione / programmazione / recensione dell’opera era rallentato. Senza parlare dai rischi di pirateria legati all’invio di DVD promozionali.
È importante sottolineare che Festival Scope lavora in stretta collaborazione con gli organizzatori delle manifestazioni per invitare i professionisti che ne hanno la possibilità ad andare nei festival, incontrare gli autori e gli aventi diritti, vedere il film su grande schermo e “sentire” la reazione del pubblico. Tra l’altro Festival Scope non presenta tutti i film di un festival, ma solo una selezione.
Avete incontrato difficoltà nel convincere i responsabili dei festival e i detentori dei diritti dei film a prendere parte all’iniziativa? In generale, c’è ancora molta diffidenza nei confronti delle piattaforme digitali e nell’idea che Internet possa essere un modello utile a facilitare la diffusione dei film…
In realtà la reazione dei responsabili dei festival è stata molto positiva, al di là di ogni aspettativa. Fin dai primi incontri gli organizzatori si rendevano conto delle nuove opportunità create da Festival Scope e si sentivano di dover contribuire alla promozione dei film programmati. Si tratta anche di un modo per valorizzare la programmazione durante tutto l’anno. Anche gli aventi diritti hanno reagito bene: Festival Scope offre una promozione gratuita ai film che è complementare a quella effettuata da venditori e produttori. È chiaro che in alcuni casi c’è stato il bisogno di spiegare tutti i dettagli, specialmente quelli legati alla sicurezza della piattaforma e alla limitazione dell’accesso a certe categorie professionali o all’esclusione di alcuni Paesi.
Quando un utente guarda un film su Festival Scope sullo schermo compare il suo nome: è una maniera di limitare la pirateria? Che altre precauzioni prendete?
Si tratta, in effetti, di un modo assai semplice per evitare che un utente molto motivato sia tentato di filmare il proprio schermo. È solo una delle numerose garanzie di sicurezza messe in atto da Festival Scope. Aggiungo anche che ogni utente può visionare ciascun film una sola volta (ma può riprendere il film da dove aveva smesso in qualunque momento), un modo per evitare che decida di passare la propria password ad altri… Senza dubbio la sicurezza della piattaforma è un elemento fondamentale per film che vengono presentati per la prima volta e non sono ancora stati distribuiti nei cinema!
In che modo acquisite i diritti dei film che mettete a disposizione degli utenti e per quanto tempo li conservate?
In realtà non acquistiamo nessun diritto, chiediamo semplicemente l’autorizzazione a promuovere in maniera non esclusiva i loro film facendoli visionare dai professionisti! I film restano normalmente online per un anno a partire dalla data della proiezione nel festival (dunque fino all’edizione successiva del festival) e gli aventi diritti possono decidere di ritirare il film qualora lo volessero (ma non succede quasi mai…).
Quali sono i titoli presentati sul sito di cui andate più fieri? Quali sono i programmi per il futuro e in che maniera intendete ampliare la piattaforma?
È assai difficile citare qualche titolo, essendoci più di 400 film che per diverse ragioni possono interessare i professionisti nelle diverse parti del mondo. Dato che il Festival di Cannes è terminato da poco mi piacerebbe citare qualche titolo della Quinzaine de Réalisateurs: il film d’apertura La Fée, del trio belga Abel, Gordon e Romy; i lungometraggi Volcano dell’islandese Rúnar Rúnarsson e Sur la planche di Leila Kilani, e i corti della Quinzaine, quest’anno particolarmente interessanti.
I programmi per il futuro sono numerosi, le idee non mancano. Senza dubbio ci piacerebbe lavorare in più stretto contatto con i critici cinematografici e i registi. Pensiamo anche di sviluppare il legame con i mercati di coproduzione per aiutare non solo a creare opportunità di distribuzione per i film finiti, ma anche aiutare i progetti in fase di sviluppo.